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Bagheria ospita consiglio comunale straordinario per marcia antimafia

La Marcia antimafia da Bagheria a Casteldaccia, in programma il 26 febbraio, si preannuncia come un evento di grande rilevanza, non solo per la sua dimensione commemorativa, ma anche per l’impegno collettivo che rappresenta nella lotta contro la mafia. Bagheria ha recentemente ospitato un consiglio comunale aperto, un momento significativo di confronto in cui la comunità si è unita per discutere dell’importanza di mantenere viva la memoria e combattere la mafia.

Questo incontro ha segnato l’inizio di una serie di eventi promossi dal Centro Studi Pio La Torre, un ente dedicato alla promozione della cultura della legalità. Durante il consiglio, Vito Lo Monaco, presidente emerito del Centro, ha messo in guardia sulla realtà attuale della mafia, sottolineando come essa si sia riorganizzata e adattata nel tempo. “La mafia è sommersa e prolifica”, ha dichiarato Lo Monaco, evidenziando la necessità di rompere il legame tra mafia e politica per sconfiggerla definitivamente.

La marcia come simbolo di resistenza

L’attuale presidente del Centro, Emilio Miceli, ha definito la marcia di quest’anno una “Giornata della Memoria”. Questa manifestazione, che ha avuto inizio nel 1983, è diventata un simbolo di partecipazione attiva per cittadini, studenti e professori. Miceli ha affermato che è fondamentale che la comunità si mobiliti, poiché la partecipazione dei cittadini è cruciale per indebolire la presenza mafiosa. È essenziale non delegare l’intera responsabilità della lotta alla mafia unicamente alle forze dell’ordine e alla magistratura.

Combattere l’indifferenza

Antonello Cracolici, presidente della Commissione regionale Antimafia, ha evidenziato il drammatico aspetto dell’indifferenza sociale nei confronti della mafia. “Dobbiamo continuare a combattere l’indifferenza e il consenso sociale che sostengono la mafia”, ha dichiarato. Oggi, la mafia non si manifesta solo attraverso la violenza, ma si insinua nella vita quotidiana, colpendo soprattutto i giovani attraverso il traffico di droga. Cracolici ha sottolineato l’importanza di costruire un impegno civile che isoli i mafiosi e combatta la cultura dell’omertà.

Proposte per il futuro

Durante il consiglio comunale aperto, sono emerse proposte concrete per coinvolgere maggiormente i giovani nella lotta alla mafia. Tra le idee discusse, si è sottolineata l’importanza di:

  1. Programmi educativi nelle scuole per sensibilizzare i ragazzi ai temi della legalità.
  2. Iniziative che coinvolgano attivamente i giovani nella commemorazione e nella lotta contro la mafia.
  3. Creazione di eventi che promuovano la cultura della legalità e della memoria.

La marcia del 26 febbraio non è solo un evento commemorativo, ma rappresenta un’opportunità per educare e coinvolgere le nuove generazioni, affinché possano diventare custodi della memoria e attori del cambiamento.

In questo contesto, il ruolo delle istituzioni locali è fondamentale. Devono diventare portavoce di questa battaglia, promuovendo iniziative che coinvolgano la comunità. La lotta alla mafia deve diventare una priorità per tutti, non solo per le forze dell’ordine, ma per ogni cittadino desideroso di vivere in una società più giusta e libera dalla paura.

La marcia da Bagheria a Casteldaccia rappresenta quindi un momento di unità e speranza, un’opportunità per dimostrare che la comunità è pronta a opporsi alla mafia e a lavorare insieme per un futuro migliore. L’impegno di tutti è necessario per costruire una società in cui la legalità e la giustizia prevalgano, affinché il sacrificio di chi ha combattuto contro la mafia non venga dimenticato.

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