Un grave episodio di violenza ha scosso Catania, dove un conducente di autobus della ATMS è stato aggredito da un passeggero in pieno giorno. L’aggressione ha visto la vittima colpita con calci, pugni e persino con uno zaino, costringendola a essere trasportata d’urgenza al pronto soccorso del Policlinico. Qui, i medici hanno riscontrato una ferita alla testa che ha richiesto tre punti di sutura. Nonostante il trauma subito, il conducente ha avuto il coraggio di presentare denuncia alle forze dell’ordine dopo essere stato dimesso dall’ospedale.
La preoccupazione dei sindacati
La notizia dell’aggressione è stata diffusa dai rappresentanti della Uil e UilT di Catania, Enza Meli e Salvo Bonaventura, che hanno espresso profonda preoccupazione per l’aumento degli episodi di violenza nei confronti dei lavoratori del trasporto pubblico locale. “A Catania, i lavoratori del trasporto pubblico sono ormai nel mirino di violenti e balordi”, hanno affermato i due sindacalisti, sottolineando un problema di sicurezza che sembra non trovare soluzioni adeguate.
Un contesto di insicurezza
Questa aggressione si inserisce in un contesto più ampio di insicurezza che affligge il settore del trasporto pubblico in città. Gli autisti, che quotidianamente affrontano il traffico e la pressione di rispettare gli orari, devono anche fare i conti con il timore di aggressioni fisiche. Meli e Bonaventura hanno dichiarato: “Non basta esprimere solidarietà; è necessario fornire un concreto sostegno, sia sindacale che legale, a tutti coloro che si trovano, loro malgrado, al centro di episodi simili”.
Negli ultimi mesi, diversi autisti di Catania hanno subito aggressioni, rendendo la situazione insostenibile. Le statistiche parlano di un aumento esponenziale di episodi di violenza nei confronti del personale di linea, con aggressori che non esitano a utilizzare la violenza per risolvere situazioni di conflitto, spesso legate a problemi di pagamento o a comportamenti scorretti da parte di alcuni passeggeri.
Misure per garantire la sicurezza
Il tema della sicurezza nel trasporto pubblico è stato recentemente oggetto di discussione anche in incontri ufficiali con le autorità cittadine. Durante un incontro con il sindaco, i rappresentanti sindacali hanno ribadito l’importanza di adottare misure efficaci per garantire la sicurezza degli autisti e del personale di bordo. “Le aggressioni non si contano più”, hanno sottolineato Meli e Bonaventura, “e rappresentano un danno che si somma alla beffa di turni stressanti e ferie non godute, impossibilitati a causa delle ormai croniche carenze di organico”.
Il problema della carenza di personale è un aspetto cruciale che aggrava la situazione. Gli autisti sono spesso costretti a lavorare su turni estenuanti, con un numero insufficiente di colleghi per garantire un servizio adeguato. Le ferie non godute e i turni straordinari sono all’ordine del giorno, causando stress e frustrazione tra i lavoratori. Questa pressione psicologica, unita al rischio di aggressioni fisiche, crea un ambiente di lavoro estremamente difficile e pericoloso.
In risposta a questa emergenza, Uil e UilT stanno cercando di mobilitare l’opinione pubblica e le istituzioni. È fondamentale attuare una strategia di sicurezza che includa misure di protezione per gli autisti, maggiore presenza delle forze dell’ordine e iniziative di sensibilizzazione per i passeggeri. È necessario promuovere una cultura del rispetto all’interno dei mezzi pubblici, affinché episodi di violenza come quello avvenuto non diventino la norma.
Le autorità cittadine e regionali sono quindi chiamate a prendere coscienza di questa problematica e a mettere in campo azioni concrete. Non basta lamentarsi della violenza; è fondamentale agire per prevenirla e garantire un ambiente di lavoro sicuro per gli autisti, che ogni giorno si dedicano al servizio della comunità.
In attesa di misure efficaci, il supporto ai lavoratori del trasporto pubblico rappresenta un passo importante. La solidarietà espressa dalla Uil e UilT è un segnale che i lavoratori non sono soli di fronte a queste difficoltà. È essenziale che i lavoratori sappiano di avere alle spalle un’organizzazione che li sostiene e che lotta per i loro diritti e la loro sicurezza, affinché possano continuare a svolgere il loro lavoro con dignità e senza paura.
La comunità catanese deve unirsi per condannare questi atti di violenza e per chiedere un cambiamento, affinché il trasporto pubblico possa tornare a essere un servizio sicuro e accessibile per tutti.