Attenzione: il Canone RAI viene collegato alla Dichiarazione dei Redditi, come evitare guai

Pensare che il canone Rai sia collegato alla dichiarazione dei redditi può essere un problema per alcuni, sfuggire sarà difficile.

Pagare le tasse è ovviamente un dovere, su questo sembrano esserci pochi dubbi. Sottrarsi a questo è ovviamente impossibile se non si vuole andare incontro a problemi, anche se le spese previste possono generare difficoltà. Alcune di queste sono però meno gradite di altre, anche se obbligatorie, come è il caso del canone Rai, che spesso nel corso degli anni molti non hanno saldato.

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Il canone Rai resta una delle tasse più odiate – Foto: Arabonormannaunesco.it

Pur di ridurre il numero di “furbetti”, si è scelto da qualche anno di mettere in atto un escamotage che è risultato provvidenziale: l’importo è stato infatti collegato alla bolletta della luce, che tutti devono evidentemente ricevere, diluendo la cifra nell’arco di più mesi. I cambiamenti potrebbero però non essere finiti qui.

Canone Rai collegato alla dichiarazione dei redditi: cosa cambia

Legare il canone Rai ad altri aspetti che ogni contribuente si trova a gestire serve inevitabilmente a ridurre l’evasione. Nel corso degli anni, infatti, in tanti facevano “i furbetti” pensando di farla franca e di non andare incontro ad alcuna conseguenza. In realtà, è bene precisarlo, parlare di “canone Rai”, non è del tutto corretto, visto che si tratta di un’imposta che non è strettamente connessa a chi guarda i programmi in onda sulla Tv di Stato, ma al possesso dell’apparecchio. In questa categoria rientrano anche i dispositivi che sono in grado di ricevere il segnale, quindi anche PC, smartphone e tablet.

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La dichiarazione dei redditi è determinante anche per il canon Rai – Foto: Arabonormannaunesco.it

Pensare che la tassa possa essere associata alla dichiarazione dei redditi può però fare paura, c’è chi infatti potrebbe pensare che quanto richiesto possa variare a seconda dell’entità del proprio guadagno, al punto tale da sentirsi penalizzato. Fortunatamente questo non accadrà, anzi nel 2024 si è deciso di ridurre quanto dovuto, passando da 90 a 70 euro.

In realtà, avere un certo tipo di reddito potrebbe rappresentare un beneficio per tanti utenti, al punto tale da evitare di assolvere a questo obbligo. Ci sono dei cittadini che possono godere dell’esenzione, anche se magari non lo sanno, è bene esserne informati così da agire di conseguenza e sentirsi più leggeri. Ad averne diritto sono:

  • agenti diplomatici e consolari (solo per quei Paesi per cui è previsto lo stesso trattamento per i diplomatici italiani);
  • rivenditori e negozi in cui vengono riparate le Tv;
  • militari delle Forze Armate Italiane in ospedali militari, Case del soldato e Sale convegno dei militari delle Forze armate;
  • militari di cittadinanza straniera appartenenti alle Forze Nato;
  • anziani over 75 con un reddito inferiore a 8.000 euro.

Come si può dedurre, chi non percepisce grandi guadagni può sentirsi esentato, ma a condizione che ci siano alcuni requisiti ben precisi. E’ importante anche che non ci siano conviventi titolari di un reddito proprio (fatta eccezione per collaboratori domestici, colf e badanti). L’agevolazione spetta per l’intero anno se il compimento del 75° anno è avvenuto entro il 31 gennaio dell’anno stesso. Qualora invece il compleanno sia avvenuto dal 1° febbraio al 31 luglio dell’anno, l’agevolazione spetta per il secondo semestre.

Chi rientra tra i possibili beneficiari può presentare una dichiarazione sostitutiva ai sensi del D.P.R. n. 455/2000 per evitare l’addebito del canone nella fattura elettrica o per comunicare di aver diritto all’esenzione dal pagamento del canone Rai. Qui è necessario indicare che in nessuna delle abitazioni dove è attivata l’utenza elettrica intestata è presente un apparecchio Tv sia proprio che di un componente della famiglia anagrafica, attraverso la dichiarazione sostitutiva con l’apposito modello-PDF (Quadro A). Il modello può servire anche ai titolari di un’utenza elettrica per uso domestico residenziale per dimostrare la non detenzione, in nessuna delle abitazioni dove è attivata l’utenza elettrica ad essi intestata, di un ulteriore apparecchio televisivo oltre a quello per cui è stata precedentemente presentata una denunzia di cessazione dell’abbonamento televisivo.

Un’azione simile può essere svolta anche da un erede per dichiarare che nell’abitazione in cui l’utenza elettrica è ancora temporaneamente intestata a un soggetto deceduto, non è presente alcun apparecchio TV (Quadro A).

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