×

Assegno Unico, nel 2025 devi fare per forza questo passaggio o rischi di prendere il minimo: pochi lo sanno

L’Assegno unico universale rappresenta un aiuto economico del Governo. Ma bisogna stare attenti a non perderne il diritto

L’Assegno unico universale (Auu) è un sostegno economico fondamentale per milioni di famiglie italiane con figli a carico. Nel 2025, è previsto un rinnovo annuale dell’Isee (Indicatore della situazione economica equivalente), che risulta cruciale per determinare l’importo dell’assegno. Con la scadenza fissata per il 28 febbraio 2025, i beneficiari devono prestare particolare attenzione per evitare di percepire l’importo minimo, una situazione che potrebbe colpire un numero significativo di famiglie.

La situazione attuale richiede quindi una pianificazione e una gestione attenta delle scadenze. Le famiglie devono essere proattive nel monitorare i propri documenti e nel presentare la Dsu entro i termini stabiliti. È fondamentale non solo per garantire il sostegno economico, ma anche per evitare situazioni di difficoltà finanziaria che potrebbero derivare da un importo insufficiente.

Il rinnovo Isee dell’assegno unico

L’Assegno unico universale è una misura introdotta per semplificare e potenziare il supporto alle famiglie, attualmente percepito da circa 5,9 milioni di nuclei familiari in Italia, comprendenti 9,4 milioni di figli. Gli importi erogati variano in base alla composizione del nucleo familiare e all’Isee. Quest’ultimo deve essere rinnovato annualmente per garantire che l’Inps possa erogare somme adeguate alla reale situazione economica delle famiglie.

Perdere assegno unico
Rischi di perdere l’assegno unico – (arabonormannaunesco.it)

Nel 2025, il termine per il rinnovo dell’Isee è fissato al 28 febbraio. Le famiglie che non presenteranno l’attestazione aggiornata entro questa scadenza si troveranno nella spiacevole situazione di ricevere solo l’importo minimo di 57,50 euro a partire dal mese di marzo. È importante notare che se un nuovo Isee viene presentato entro il 30 giugno 2025, l’importo dell’assegno sarà ricalcolato retroattivamente, e le famiglie potranno ricevere anche eventuali arretrati.

Per facilitare il rinnovo, le famiglie possono utilizzare il Portale unico Isee, l’app Inps Mobile o rivolgersi a un patronato. È fondamentale ricordare che chi ha già presentato domanda per l’Auu negli anni precedenti non deve inoltrare una nuova richiesta per il 2025, a meno che non ci siano state modifiche significative nel nucleo familiare, come la nascita di nuovi figli o il raggiungimento della maggiore età di uno di essi. In tal caso, la nuova domanda sarà necessaria solo se la precedente ha subito decadenza, revoca o rifiuto.

I beneficiari devono prestare attenzione anche ad altri fattori. L’Inps e i Centri di Assistenza Fiscale (Caf) hanno segnalato ritardi nel rilascio delle attestazioni Isee, un aspetto che potrebbe complicare la situazione di coloro che non hanno ancora provveduto al rinnovo. Attualmente, i Caf indicano un tempo medio di gestione di 10-15 giorni dalla presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu), documento necessario per ottenere un Isee ordinario. In passato, questo processo richiedeva normalmente solo 3-4 giorni.

Chi non presenterà il rinnovo dell’Isee entro la scadenza del 28 febbraio riceverà automaticamente l’importo minimo previsto. Nel 2025, questo importo è stato elevato dello 0,8% per adeguarsi al costo della vita, portando la somma a 57,5 euro mensili per ciascun figlio a carico con meno di 21 anni.

Per comprendere l’impatto di una possibile riduzione degli importi, è utile esaminare i numeri complessivi dell’assegno. Attualmente, il 51% dei beneficiari, corrispondente a circa 4,87 milioni di figli, riceve la quota massima dell’Assegno unico, che nel 2025 ammonta a:

  1. 201 euro mensili per ogni figlio minorenne a carico;
  2. 97,7 euro mensili per i figli a carico tra i 18 e i 21 anni con un Isee sotto i 17.227 euro.

Al contrario, i dati del 2024 mostrano che solo il 18% dei beneficiari percepisce la quota minima, e ciò è frequentemente dovuto a una mancata dichiarazione dell’Isee o a un indicatore che supera la soglia di 45.939 euro.

Change privacy settings
×