Assegno INPS bloccato se non rispetti queste regole, la brutta notizia è arrivata a molti

INPS divulga una circolare ed è “panico” tra i percettori dell’assegno di inclusione. Ecco chi rischia di perderlo e perché.
L’Adi è una misura a sostegno delle famiglie in difficoltà socio-economica ma da quando è entrata in vigore ha generato non poche perplessità e anche lamentele.
assegno inps bloccato a chi non rispetta una regola
Attenzione alle nuove regole INPS si rischia lo stop all’assegno – Arabonormannounesco.it
I requisiti per l’accesso all’Assegno di Inclusione sono infatti molto restrittivi e anche le regole sono diverse rispetto all’ex Reddito di Cittadinanza.
Oggi arriva una notizia circa una regola del Patto di attivazione e a svelarne il meccanismo è un messaggio dell’INPS. Molti potrebbero perdere il sussidio e c’è ampia preoccupazione.

Messaggio INPS: importante, chi non rispetta questa regola può perdere l’Assegno di Inclusione

Non tutti hanno avuto ancora modo di imparare le regole per l’ottenimento – e il mantenimento – dell’Adi, perché sono diverse da quelle previste per l’ex Rdc.

messaggio inps su assegno di inclusione
Una circolare INPS ha chiarito una regola per l’Adi – Arabonormannounesco.it

C’è una norma, infatti, che prevede l’obbligo di presentarsi ogni 90 giorni ai servizi sociali, nell’ambito del patto che si sottoscrive per ottenere l’erogazione dell’assegno.

La prima volta, la famiglia viene ascoltata dai servizi sociali, perché all’interno di ogni nucleo possono verificarsi diversi scenari. Solamente i maggiorenni e tutti coloro che hanno fino a 59 anni hanno l’obbligo di attivare un percorso che permetta loro di re-inserirsi nel mondo del lavoro. Invece sono esonerati da questo obbligo altri soggetti, come ad esempio:
  • over 60
  • disabili con certificazione INPS
  • chi ha figli sotto i 3 anni o chi ha più di 3 figli minorenni.
Dalla circolare n. 105/2023 dell’Inps, infatti, si evince che tutti gli altri componenti non esonerati devono presentarsi ogni 90 giorni ai servizi sociali in modo da aggiornare la loro posizione. Chi non adempie a questo obbligo rischia di vedersi prima sospendere e poi bloccare l’assegno.
Questa regola, così come tutte le altre che normano l’Assegno di Inclusione e il supporto al lavoro, sono concepite per far sì che il nucleo familiare abbia le risorse necessarie a inserirsi nuovamente nel mondo del lavoro ove possibile e a superare ostacoli sociali, senza però approfittarsi degli aiuti di Stato.
Da quando l’ex Rdc è stato abolito, infatti, non si sente più parlare di “furbetti che stanno sul divano a spese del Governo”, segno evidente che il nuovo Adi funziona.
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