Mito, memoria, guerra ed esistenza si combinano nelle opere del grande artista tedesco Anselm Kiefer. Scopriamo di più su di lui
Anselm Kiefer è uno degli artisti contemporanei più poliedrici e brillanti. Infatti, è quello che possiamo definire un artista a tutto tondo: dalla pittura, alla scultura, dalla fotografia, alla xilografia, Anselm si occupa addirittura di installazioni e architettura.
Scopriamo di più su di lui e sulle opere che lo hanno reso celebre.
Anselm è nato nel 1945 a Donaueschingen in Germania, pochi mesi dopo la fine della guerra. L’artista ha studiato legge e lingue romanze prima di capire che la sua vera vocazione fosse proprio l’arte.
Ha cominciato la sua carriera artistica con opere dedicate alla storia del Terzo Reich, affrontando l’oscura e sentita tematica della Germania post-bellica con l’utilizzo di parodie e decostruizioni dei miti germanici. Il suo obiettivo era proporre un messaggio fresco e potente, privo di censure o ipocrisie.
Nelle sue opere troviamo storia, materiali differenti, poesie, riferimenti biblici e misticismo, il tutto ben bilanciato per creare dei veri e propri capolavori declinati in differenti tecniche artistiche: dipinti, scutlure, libri e fotografie.
Vediamo insieme quali sono state le sue opere più famose.
Scopriamo l’impegno artistico di Anselm Kiefer attraverso alcune delle sue opere più importanti, in un viaggio in grado di portarci in diverse parti del mondo.
Nel 1969 la prima opera di Anselm riscuote un grandissimo successo ma attira anche dei pareri discordanti da parte della critica. Il titolo dell’opera è Besetzung, ovvero occupazioni, e consiste in autoritratti fotografici che affrontano in modo eclatante la storia della Germania nazista. Le foto ritraggono l’artista vestito da militare mentre effettua il saluto nazista in località di forte impatto storico e politico.
Si tratta di un’opera ispirata alla poesia Fuga di Morte, del poeta Paul Celan. Ad Anselm piacque talmente tanto il testo da dedicargli un dipinto. Nel testo della poesia vengono narrate le vicende dell’Olocausto attraverso gli occhi di due donne: rispettivamente una tedesca ariana e un’ebrea tedesca.
Interessante notare come Anselm rappresenti Margarete, la protagonista ebrea tedesca, in modo concettuale attraverso quelli che vogliono essere i suoi capelli, realizzandoli con fili di paglia. Non sceglie a caso questo materiale, ma lo fa appositamente per sottolineare la fragilità umana.
Kiefer ha girato il mondo e così hanno fatto le sue opere. Egitto, India, Italia, Stati Uniti, l’artista non ha mai posto un limite fisico alla sua arte, né un limite astratto alla sua creatività.
L’installazione permanente realizzata dall’artista per l’Hangar Bicocca di Milano, si chiama “I Sette Palazzi Celesti“. Realizzata nel 2007, l’opera è costituita da sette torri che si elevano tra i 14 ed i 18 metri dal suolo, formate da cemento armato e piombo, che raffigurano simboli della tradizione ebraica.
Le torri si chiamano rispettivamente: Sefiroth, Melanchonia, Ararat, Linee di Campo Magnetico, JH & WH e Torre dei Quadri Cadenti.
La mostra che avrà luogo a Palazzo Strozzi, prende il nome proprio dagli angeli cacciati dal Paradiso per essersi ribellati a Dio. A partire dal 22 marzo 2024 fino all’11 luglio 2024, questi angeli volteggeranno nello storico Palazzo Strozzi, in una mostra dedicata interamente ad Anselm Kiefer.
La mostra sarà un viaggio alla scoperta dell’essere umano fatto di allegorie, filosofia e memorie, con l’aggiunta di opere architettoniche in grado di richiamare il Rinascimento. L’obiettivo sarà quello di restituire la complessità dell’artista coinvolgendo gli spettatori nello spazio fisico e concettuale delle sue opere.
In conclusione, Anselm è nato in anni decisamente particolari, anni che hanno nutrito il suo animo artistico degli avvenimenti storici strazianti appena giunti al termine. L’artista ha saputo interpretarli a suo modo e raccontarli attraverso la sua arte.
La sua mente aperta, la sua sensibilità letteraria, il suo interesse per le diverse culture, lo hanno reso senza dubbio uno degli artisti più geniali e poliedrici del nostro tempo, e lo hanno portato ad esporre le sue opere in tutto il mondo.
Non vediamo l’ora di toccare con mano, e vedere da vicino, la selezione delle sue opere più belle, che il curatore Arturo Galansino ha deciso di esporre a Firenze in occasione di Angeli Caduti.
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