Il bonus psicologo rappresenta un’importante misura di sostegno per le persone che affrontano difficoltà psicologiche.
Recentemente, è stato annunciato un nuovo stanziamento di 5 milioni di euro per coprire le domande presentate nel 2024, relative alle risorse disponibili per il 2023. Questo intervento mira a finanziare nuove richieste di contributo e segna un passo significativo per il settore della salute mentale in Italia, con la pubblicazione del decreto attuativo del Ministero della Salute sulla Gazzetta Ufficiale l’11 febbraio 2025.
Grazie a questa nuova disponibilità finanziaria, sono stati sbloccati i fondi per circa 3mila domande, ampliando la platea dei beneficiari a poco più di 3.300 persone. Gli interessati possono consultare le nuove graduatorie attraverso il servizio online dedicato, denominato “Contributo per sostenere le spese relative a sessioni di psicoterapia – Bonus psicologo”.
In un messaggio ufficiale dell’INPS datato 5 marzo 2025, è stato comunicato che a partire dal 15 aprile 2025 si procederà allo scorrimento delle graduatorie, permettendo di identificare nuovi beneficiari del bonus. Questo processo seguirà l’ordine stabilito dalla graduatoria per ciascuna Regione e Provincia autonoma. L’INPS si impegna a comunicare la definizione della graduatoria dei soggetti beneficiari, un passo cruciale per garantire che chi ha fatto domanda possa ricevere il supporto necessario.
Scadenze importanti
È fondamentale prestare attenzione alle scadenze per l’utilizzo del bonus. Il termine ultimo per sfruttare l’importo assegnato tramite il codice univoco ricevuto è fissato per il 7 aprile 2025. Secondo la normativa vigente, il bonus deve essere speso entro 270 giorni dalla pubblicazione delle graduatorie, avvenuta il 11 luglio 2024. Superata questa data, il codice univoco sarà automaticamente annullato e le risorse residue verranno riassegnate, scorrendo la graduatoria per chi ha presentato domanda e si trova nello stato di “Parzialmente accolta” o “Non accolta provvisoria”.

Il bonus psicologo viene concesso una sola volta ai cittadini, compresi i minori, con un ISEE fino a 50mila euro. Gli importi del bonus variano a seconda della fascia di reddito, con le seguenti specifiche:
- 1.500 euro per ISEE inferiore a 15mila euro;
- 1.000 euro per ISEE tra 15mila e 30mila euro;
- 500 euro per ISEE tra 30mila e 50mila euro.
L’assegnazione del bonus segue un criterio di priorità, favorendo le persone con ISEE più basso e tenendo conto dell’ordine di presentazione delle domande. Nonostante il nuovo stanziamento, la percentuale di richieste approvate rimane estremamente bassa. Nel 2024, solo lo 0,8% delle domande ha ottenuto il contributo, mentre nel 2023, su 395mila richieste pervenute, ne sono state accolte poco più di 41mila, pari al 10,5%.
Ritardi e complessità procedurali
Introdotto nel 2022 dal governo Draghi, il bonus psicologo ha l’obiettivo di mitigare gli effetti psicologici della pandemia. Nel corso degli anni, gli importi a disposizione sono stati ridotti e i ritardi procedurali hanno complicato ulteriormente l’accesso. Nel 2024, con un anno di ritardo, è stato possibile presentare le domande relative ai fondi del 2023, ma solo per il 50% delle risorse disponibili.
La metà restante dei fondi del 2023, ovvero i 5 milioni sbloccati dal decreto del Ministero della Salute, deve ancora essere assegnata ai beneficiari. Inoltre, le risorse previste per il 2024 sono anch’esse in attesa di essere sbloccate. Per procedere con l’assegnazione di queste ultime, è necessario un ulteriore decreto attuativo, già in fase di preparazione secondo le dichiarazioni del Ministero della Salute.
In un contesto sociale dove il benessere psicologico è sempre più centrale, l’accesso a servizi di supporto psicologico diventa cruciale. Sebbene il bonus psicologo presenti attuali limitazioni e sfide, rappresenta uno strumento significativo per garantire che le persone possano ricevere il supporto necessario. La salute mentale è un aspetto fondamentale della salute complessiva della popolazione, e il governo deve continuare a lavorare per garantire un accesso equo e tempestivo a questi servizi, superando le difficoltà burocratiche e finanziarie che attualmente ne ostacolano l’efficacia.