I würstel possono essere veicoli di botulino e non solo: per non rischiare, bisogna fare attenzione a conservazione e preparazione.
Fermandosi a leggere le indicazioni stampate sulla confezione dei würstel industriali si scopre che questi prodotti devono essere conservati in frigo e che non vanno mai consumati crudi. Anche se su certe confezioni la dicitura “da consumarsi previa cottura” appare in piccolo, solo alla fine della lista degli ingredienti, non conviene mai trasgredire tale prescrizione alimentare. Consumare il prodotto crudo, limitandosi a tirarlo fuori dal frigo e ad aprire il pacchetto, potrebbe infatti rappresentare un rischio per la salute.
Il pericolo oggettivo è quello di intossicazioni alimentari. E l’unico modo per difendersi è cuocere adeguatamente il prodotto. In pratica, bisogna far bollire l’alimento almeno cinque o sei minuti in acqua o cucinarlo più a lungo in padella. Solo in questo modo, ossia dopo la cottura, è possibile evitare intossicazioni da botulino e listeria. Non si scherza: in passato ci sono stati moltissimi casi di intossicazioni legate a simili batteri. Con conseguenze anche fatali.
Eppure, tantissimi italiani, specie in estate, cedono per pigrizia o per paura del caldo alla tentazione del consumo di würstel crudi, per esempio come ingredienti di insalate di riso o di pasta. Ma non è affatto una buona idea. Anche per usarli nelle insalate di riso è importante cuocerli per almeno sei minuti su una padella ben calda o in acqua bollente, facendo attenzione a raggiungere una temperatura di almeno 70-75°C.
Listeria e botulino: quando il würstel crudo è mortale
La regola da seguire è dunque semplice: mai consumare i würstel crudi. Senza cottura non c’è decontaminazione batterica. E ci si espone al rischio botulino, la tossina prodotta dal batterio Clostridium botulinum, che può appunto contaminare vari alimenti, tra cui anche i würstel, specie se non vengono conservati o cotti correttamente.
Per ridurre il rischio di contaminazione, bisogna conservare il prodotto in frigorifero a una temperatura inferiore ai 4°C. Bisogna anche assicurarsi che la confezione sia integra. Dopo aver aperto la pellicola protettiva, è bene rifoderarli in pellicola trasparente o metterli in sacchetti alimentari per frigo, senza tuttavia lasciar passare più di due giorni prima del consumo.
Poi bisogna passare alla cottura, facendo attenzione che il prodotto arrivi a una temperatura interna di almeno 75°C. Anche se questi prodotti industriali contengono additivi a base di nitrati o nitriti, utilizzati proprio per la loro attività antimicrobica e antisettica (soprattutto nei confronti del botulino), è sempre meglio cuocerli. E non basta scottati, bisogna portare il cuore del prodotto a una buona temperatura per qualche minuto.
Al di là del rischio botulino, bisogna infatti anche mettere in conto la Listeria. Si tratta di un batterio che attacca diversi alimenti come la carne poco cotta o le verdure e che causa la listeriosi. Una malattia grave per soggetti debilitati, immunodepressi e nelle donne in gravidanza.
