Era l’8 dicembre 1974 quando, per la prima volta, il sipario si alzò sul palcoscenico del Teatro Sistina di Roma per dare vita a “Aggiungi un posto a tavola”, una commedia musicale che è diventata un pilastro del teatro italiano. Scritta da un trio di autori d’eccezione, Pietro Garinei, Sandro Giovannini e Jaja Fiastri, la musica fu affidata al talentuoso Armando Trovajoli, mentre le coreografie furono curate da Gino Landi. L’interpretazione di Don Silvestro, il parroco protagonista, fu affidata a Jhonny Dorelli, coadiuvato da Bice Valori e Paolo Panelli.
Oggi, il leggendario spettacolo celebra un importante traguardo: il suo cinquantesimo anniversario. Per l’occasione, la compagnia presenta una nuova edizione con Giovanni Scifoni nel ruolo di Don Silvestro e Lorella Cuccarini in quello di Consolazione, una giovane donna che trova la redenzione grazie all’amore. Questa versione della commedia, realizzata da Alessandro Longobardi per Viola Produzioni, è attesa al Teatro Brancaccio di Roma dal 29 novembre e proseguirà con una tournée che toccherà diverse città italiane, tra cui Genova, Vicenza, Firenze e Bologna, fino a marzo.
L’argomento della commedia rimane attuale e coinvolgente, nonostante siano passati cinquant’anni dalla sua prima rappresentazione. Scifoni ha condiviso la sua sorpresa nel notare come “Aggiungi un posto a tavola” riesca ancora a strappare sorrisi e risate al pubblico, con spettatori che anticipano le battute con entusiasmo. “È incredibile vedere come il comico non invecchi mai”, ha dichiarato. Lorella Cuccarini, che ha raccontato come la commedia abbia segnato la sua infanzia e la sua carriera, ha affrontato con umiltà e determinazione la sfida di interpretare un ruolo tanto iconico. “Quando mi hanno proposto il ruolo di Consolazione, ho avuto paura. È un personaggio difficile, ma ho deciso di accettare la sfida”, ha commentato.
La trama di “Aggiungi un posto a tavola” ruota attorno al tentativo di Don Silvestro di costruire un’arca per salvare l’umanità da un secondo diluvio universale. La commedia affronta temi complessi, come la solidarietà e il celibato del clero, creando un dialogo tra le diverse visioni dei suoi autori. Scifoni ha spiegato: “Nel ’74, lo spettacolo fu interpretato come anticlericale, ma ha una doppia anima: parla di un Dio che vuole cancellare l’umanità e di un uomo che cerca di salvarla”, sottolineando la ricchezza del messaggio umano presente nell’opera.
Per celebrare questo importante anniversario, il Teatro Brancaccio ha previsto una serie di eventi speciali che si svolgeranno in concomitanza con la rappresentazione. Alessandro Longobardi, produttore e direttore del teatro, ha annunciato un programma ricco di iniziative nell’ambito del progetto “Cinquant’anni e non sentirli”. Tra queste, un’orchestra dal vivo diretta dal Maestro Maurizio Abeni e una mostra che ripercorre la storia dello spettacolo. In particolare, l’8 dicembre, ci sarà una serata d’onore che vedrà la partecipazione di attori che hanno preso parte alle varie edizioni nel corso degli anni. “Speriamo di avere anche Jhonny Dorelli, il Don Silvestro che non dimenticheremo mai”, ha aggiunto Longobardi.
In un’ottica di inclusione e solidarietà, il Teatro Brancaccio e la Fondazione Marcantonio Brancaccio, presieduta dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri, inviteranno alcune famiglie meno fortunate alla serata d’onore, attivando anche iniziative di raccolta fondi per sostenere progetti sociali. “Vogliamo che il compleanno di ‘Aggiungi un posto a tavola’ non sia solo una celebrazione, ma anche un momento di condivisione e aiuto per chi è in difficoltà”, ha concluso Longobardi.
L’eredità di “Aggiungi un posto a tavola” è indiscutibile e continua a vivere nel cuore degli italiani, dimostrando che, dopo cinquant’anni, la magia del teatro e la sua capacità di raccontare storie universali restano intatte. Con una nuova generazione di artisti pronti a portare avanti questo capolavoro, possiamo solo immaginare quanto ancora avrà da offrire questo spettacolo iconico nei prossimi anni.
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