Dopo due anni pesanti e con poche soddisfazioni Marce Jacobs ha resettato tutto. Ecco cosa lo attende nelle prossime settimane
Per riprendersi il mondo è necessario qualche volta ribaltarlo. Così ha fatto anche Marcell Jacobs che ha deciso di cambiare tutto pensando alle Olimpiadi di Parigi 2024.
A riguardo c’è una data che il velocista azzurro ha già segnato con il circoletto rosso, come i suoi tifosi. Perché nella tarda serata di domenica 4 agosto allo Stade de France di Saint Denis è in programma la finale dei 100. Lui vuole esserci per riprovare le stesse sensazioni di quell’altra nottata magica sulla pista di Tokyo.
Allora Marcell si allenava soltanto in Italia, tra Desenzano del Garda dove ha sempre vissuto e Roma. Oggi invece per prepararsi al meglio per i Giochi ha scelto la Florida e il gruppo di lavoro guidato da Rana Raider a Jacksonville
Una decisione che ha cambiato anche tutti i suoi programmi. Jacobs comincerà le gare soltanto più avanti e quindi salterà i Mondiali indoor di Glasgow dal 1° al 3 marzo prossimi. Il debutto in una gara dovrebbe essere ad aprile negli Stati Uniti, poi parteciperà ad alcune tappe della Diamond League che aprirà la stagione il 20 aprile a Xiamen in Cina.
Un calendario lungo, prima e dopo i Giochi, con il Golden Gala di Roma che è stato posticipato al 30 agosto e tornerà allo Stadio Olimpico. Prima però anche le World Relays alle Bahamas il 4 e 5 maggio, per qualificare le staffette che gareggeranno a Parigi. E soprattutto Roma che 50 anni dopo l’edizione del 1974, tornerà ad ospitare gli Europei dal 6 al 12 giugno.
Addio Marcell Jacobs, rivoluzione totale
In realtà però i tifosi italiani potranno rivedere e abbracciare il campione olimpico anche prima. Il Comune di Rieti, infatti, da poco ha ufficializzato che Jacobs e tutto il suo gruppo dal 19 maggio si alleneranno nella città laziale, una scelta strategicamente importante.
Intanto però lui continua a lavorare sotto il sole della Florida e non sente di avere tradito l’Italia anche se il suoi allontanamento ha fatto discutere. Così come ci sono stati molti dubbi sul cambio di allenatore e sul modo in cui è maturato.
Paolo Camossi, l’ex triplista azzurro campione del mondo indoor da atleta, lo aveva fatto crescere e portato al titolo olimpico. Qualcosa però si era rotto nel loro rapporto, almeno in quello lavorativo. E così come ha fatto Jannik Sinner quando ha spezzato il legame con Riccardo Piatti, anche lui ha voluto cambiare.
Soprattutto una questione di stimoli, come ha confessato nella sua recente intervista alla Associated Press: “Mi serviva un allenatore che non avesse paura di avere con sé il campione olimpico dei 100 metri nell’anno olimpico. Stavo perdendo le motivazioni, avevo bisogno di un gruppo di allenamento in cui potessi confrontarmi ogni giorno con gli altri”. Ecco perché ha scelto di andare dall’altra parte del mondo. Tra poco vedremo se sarà stata una scelta giusta.
