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Addio a john sykes, il leggendario chitarrista dei whitesnake a soli 65 anni

La comunità musicale mondiale è in lutto per la scomparsa di John Sykes, leggendario chitarrista britannico, morto all’età di 65 anni dopo una lunga e difficile battaglia contro il cancro. La notizia, confermata attraverso il sito ufficiale del musicista, ha lasciato un vuoto incolmabile tra i fan e i colleghi che hanno avuto il privilegio di collaborare con lui.

Nato il 29 luglio 1963 a Reading, Sykes ha iniziato la sua carriera nel 1980 con i Tygers of Pan Tang, una band che ha contribuito a definire il suono dell’heavy metal britannico. Con loro, ha registrato due album, “Wild Cat” e “Spellbound”, entrambi ben accolti dalla critica e dal pubblico. Il suo talento unico e la sua abilità con la chitarra gli hanno fatto guadagnare rapidamente una reputazione nel panorama musicale.

La carriera con i Thin Lizzy

Nel 1982, Sykes è entrato a far parte dei Thin Lizzy, la storica band guidata da Phil Lynott. Con i Thin Lizzy, ha contribuito a creare l’album “Thunder and Lightning”, un’opera che ha segnato un capitolo importante nella storia della band e ha messo in evidenza le sue straordinarie capacità compositive e di esecuzione. Tuttavia, è stato il suo successivo ingresso nei Whitesnake che ha segnato un punto di svolta nella sua carriera.

L’apice della carriera con i Whitesnake

Su invito del fondatore e frontman David Coverdale, Sykes si è unito alla band nel 1984, diventando un elemento chiave nel sound di alcuni dei brani più iconici della band. Tra le canzoni che portano la sua firma si annoverano successi come:

  1. “Still of the Night”
  2. “Is This Love”

Questi brani non solo hanno contribuito a definire il sound dei Whitesnake, ma sono diventati veri e propri classici del rock. La sua chitarra potente e i suoi assoli indimenticabili hanno caratterizzato un’epoca, rendendolo uno dei chitarristi più rispettati nel panorama musicale.

La vita dopo i Whitesnake

Tuttavia, la sua carriera con i Whitesnake non è durata a lungo. Nel 1986, un litigio con David Coverdale portò alla sua uscita dalla band, un evento che ha segnato una rottura importante e ha lasciato i fan a chiedersi cosa sarebbe potuto accadere se Sykes fosse rimasto. Nonostante questo, il musicista non si è lasciato abbattere e ha continuato a esprimere il suo talento attraverso diverse iniziative.

Dopo la sua partenza dai Whitesnake, Sykes ha fondato i Blue Murder, una band che ha pubblicato due album, “Blue Murder” e “Nothin’ but Trouble”, entrambi caratterizzati dal suo stile distintivo e dalla sua capacità di mescolare melodie accattivanti con riff potenti. I Blue Murder hanno ottenuto un buon successo, ma non sono riusciti a raggiungere il livello di notorietà dei Whitesnake.

Negli anni successivi, Sykes ha partecipato a varie reunion dei Thin Lizzy e ha collaborato con numerosi artisti, continuando a influenzare generazioni di musicisti. Il suo stile unico e il suo modo di suonare la chitarra hanno ispirato chitarristi di tutto il mondo, rendendolo una figura di riferimento nel rock.

Dopo l’annuncio della sua morte, sono giunti numerosi tributi da parte di musicisti e fan. David Coverdale, ex compagno di band e amico, ha condiviso alcune immagini che ricordano i momenti passati insieme, sottolineando l’importanza di Sykes nella sua vita e carriera. Anche il chitarrista dei Guns N’ Roses, Slash, ha voluto omaggiare Sykes con un semplice messaggio su X, accompagnato da una foto che lo ritrae mentre si esibisce.

La scomparsa di John Sykes segna la fine di un’era per il rock. La sua musica continuerà a vivere nei cuori di chi l’ha amato e nei riff che ha creato. La sua eredità, fatta di note e passione, rimarrà per sempre impressa nella storia della musica e nel cuore dei suoi fan.

Stefania Palenca

Da sempre nutro una forte curiosità per le vicende passate e le tracce che hanno lasciato nel nostro presente. Ho scoperto presto che nulla racconta una storia meglio dei muri di un'antica cattedrale o delle pennellate su una tela impolverata. Mi sono laureata in Storia presso l'Università di Catania, un percorso accademico che mi ha permesso di immergermi nei racconti e nei segreti di questa meravigliosa isola. Durante gli studi, ho perfezionato le mie competenze con un master in Conservazione dei Beni Culturali, comprendendo ancor di più l'importanza di preservare queste ricchezze per le generazioni future. Attraverso i miei articoli, esploro non solo i grandi siti turistici, ma anche i piccoli gioielli meno conosciuti che celano storie straordinarie e avvincenti. Porto i lettori in un viaggio attraverso l'arte e l'architettura, dall'epoca greca a quella normanna, passando per i fasti del Barocco siciliano. Quando non sono impegnata nella ricerca o nella scrittura, mi piace camminare per le vie dei centri storici, partecipare a conferenze e visitare musei e gallerie d'arte. Credo fermamente che ogni pietra, ogni dipinto e ogni edificio abbia una storia da raccontare, ed è mio compito dare voce a queste storie. Vi invito a seguirmi nel mio viaggio attraverso la Sicilia, scoprendo insieme le meraviglie artistiche e architettoniche che hanno modellato la nostra identità culturale

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