Ieri, Roma ha pianto la perdita di Gioia Mori, una delle figure più luminose nel panorama della storia dell’arte contemporanea. Storica dell’arte di fama internazionale, curatrice di mostre e docente all’Accademia di Belle Arti di Roma, Gioia ha dedicato la sua vita alla ricerca, all’insegnamento e alla valorizzazione dell’arte, diventando un punto di riferimento per studenti, colleghi e appassionati del settore.
Nata con una profonda passione per l’arte, Gioia Mori ha trascorso oltre trent’anni della sua vita a studiare e approfondire l’opera di Tamara de Lempicka, una delle artiste più iconiche del XX secolo. La sua dedizione e competenza l’hanno resa la massima esperta mondiale sulla Lempicka, contribuendo a diffondere la conoscenza di questa straordinaria pittrice polacca. Il suo lavoro non si è limitato a un unico artista; ha esplorato e analizzato opere di vari maestri, come Vittore Carpaccio, Carlo Crivelli, Sofonisba Anguissola e Giorgio de Chirico, arricchendo il panorama culturale italiano e internazionale con studi e mostre di grande rilevanza.
l’abilità di creare legami tra le epoche
Una delle caratteristiche più affascinanti di Gioia era la sua abilità nel creare legami tra le diverse epoche storiche e le molteplici discipline artistiche. La sua passione per il costume e la moda, in particolare, ha permesso di intrecciare la storia dell’arte con la cultura visiva contemporanea, offrendo una visione multidisciplinare che ha reso i suoi corsi e le sue conferenze estremamente coinvolgenti. La sua capacità di comunicare e condividere la sua conoscenza ha ispirato generazioni di studenti, molti dei quali porteranno avanti il suo lascito.
mostre di successo e tematiche innovative
Gioia Mori ha curato numerose mostre di grande successo, tra cui quella dedicata a Luisa Casati al Museo Fortuny di Venezia nel 2014. La sua attenzione per il dettaglio e la sua ricerca meticolosa hanno fatto sì che ogni esposizione fosse non solo un evento artistico, ma anche un’importante occasione di riflessione sul ruolo delle donne nell’arte. Recentemente, ha lavorato su tematiche cruciali come:
- L’immagine della donna moderna negli anni Venti
- Le artiste emigrate dalla Russia
- Il contributo delle donne nel Rinascimento e nel Barocco
Le sue mostre, come “Le Signore dell’Arte” a Palazzo Reale di Milano e “Divine avanguardie” a Palazzo Reale, Milano, sono state acclamate dalla critica e dal pubblico.
un’eredità duratura
Oltre al suo lavoro di curatrice, Gioia ha avuto un’importante carriera editoriale. Dal 1996 al 2007 ha diretto “Art e Dossier” per Giunti Editore e dal 2000 è stata capo redattrice del sito “Artonline”. Il suo contributo alla divulgazione della storia dell’arte attraverso i media è stato fondamentale per avvicinare un pubblico più vasto a temi complessi e affascinanti. La sua direzione scientifica della serie multimedia “CdRom Arte” ha rappresentato un altro passo verso la modernizzazione e l’innovazione nella presentazione dell’arte.
Nel 1994, Gioia Mori ha pubblicato il primo libro mai dedicato a Tamara de Lempicka, un’opera pionieristica che ha aperto la strada a ulteriori ricerche sull’artista. Fino all’ultimo giorno, Gioia ha continuato a lavorare con passione e dedizione, impegnata nella curatela della prima mostra dedicata a Tamara de Lempicka da un museo americano, i Fine Arts Museums of San Francisco.
La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile nel mondo dell’arte e della cultura. I funerali di Gioia Mori si svolgeranno a Roma, giovedì 23 alle ore 11 presso San Giovanni Battista dei Fiorentini, dove amici, colleghi e studenti si riuniranno per ricordare il suo straordinario contributo al mondo dell’arte. La sua eredità vivrà attraverso le sue opere, le sue pubblicazioni e l’impatto che ha avuto su tanti che hanno avuto il privilegio di conoscerla e di apprendere da lei. Gioia Mori non sarà dimenticata; il suo spirito e la sua passione continueranno a ispirare le future generazioni di storici dell’arte e appassionati.