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Addio a Franco Ferrarotti, il sociologo che ha cambiato il nostro modo di pensare

La scomparsa di Franco Ferrarotti

Il mondo accademico italiano e la sociologia hanno perso una delle sue figure più emblematiche: Franco Ferrarotti. Morto a Roma all’età di 98 anni, Ferrarotti ha lasciato un segno indelebile nel panorama culturale e scientifico del nostro paese. Nato il 7 aprile 1926 a Palazzolo Vercellese, un piccolo comune piemontese, Ferrarotti ha dedicato la sua vita allo studio e alla promozione della sociologia, diventando uno dei pionieri di questa disciplina in Italia.

La carriera accademica

La sua carriera accademica è stata contrassegnata da un impegno costante nell’insegnamento e nella ricerca. Professore di sociologia all’Università La Sapienza di Roma fino al 2002, Ferrarotti ha formato generazioni di sociologi e ha contribuito in modo significativo alla diffusione delle idee sociologiche in Italia. La sua passione per la materia si riflette nelle numerose pubblicazioni e nelle ricerche che ha condotto nel corso degli anni. Ferrarotti ha affrontato temi complessi e attuali, analizzando fenomeni sociali e culturali con uno sguardo critico e innovativo.

Impegno politico e riconoscimenti

Oltre alla sua carriera accademica, Ferrarotti ha avuto anche un ruolo attivo nella vita politica del paese. È stato eletto deputato nella terza legislatura italiana per il Movimento di Comunità, dimostrando un forte impegno civico e politico. Questo aspetto della sua vita evidenzia il suo desiderio di contribuire attivamente alla costruzione di una società migliore, utilizzando le sue competenze sociologiche per influenzare le politiche pubbliche e il dibattito sociale.

Nel 2005, Ferrarotti è stato insignito del titolo di Cavaliere di gran croce, un riconoscimento che testimonia il suo contributo alla cultura e alla società italiana. Questo onore non è solo una celebrazione della sua carriera, ma anche un riconoscimento del valore del lavoro sociologico e della sua capacità di influenzare e migliorare la vita delle persone.

La perdita di un grande maestro

La notizia della sua scomparsa è stata confermata da Mario Morcellini, professore emerito di Comunicazione, che ha espresso il suo cordoglio per la perdita di un grande maestro. La morte di Ferrarotti segna la fine di un’epoca, un’epoca in cui la sociologia ha iniziato a prendere piede in Italia e ha trovato una voce autorevole in figure come la sua. Ferrarotti è stato un pioniere, e il suo lavoro ha ispirato molti sociologi a intraprendere strade simili, affrontando questioni di grande rilevanza sociale.

Negli ultimi giorni, Ferrarotti aveva subito un intervento chirurgico a Roma, e si era appreso che l’esito dell’operazione era stato buono. Tuttavia, la sua salute ha continuato a deteriorarsi, portando infine alla sua scomparsa. La comunità accademica e i suoi allievi lo ricorderanno non solo come un docente eccezionale, ma anche come un mentore affettuoso e un intellettuale impegnato.

L’eredità di Ferrarotti

La sua eredità è visibile nelle sue opere, che continuano a essere oggetto di studio e riferimento per molti studenti e ricercatori. Ferrarotti ha trattato temi come l’identità, la cultura, il cambiamento sociale e le dinamiche relazionali, sempre con un approccio interdisciplinare. La sua capacità di coniugare teoria e pratica ha reso i suoi scritti accessibili e pertinenti, permettendo a un pubblico più ampio di avvicinarsi ai temi sociologici.

La sua vita e il suo lavoro ci invitano a riflettere sull’importanza della sociologia nel comprendere le complessità della società contemporanea. Ferrarotti ha dimostrato che la sociologia non è solo una disciplina accademica, ma un metodo per analizzare e migliorare il mondo che ci circonda. La sua passione per la ricerca e l’insegnamento continua a vivere attraverso le sue opere e attraverso le vite di coloro che ha ispirato.

Un faro per le generazioni future

In un periodo in cui le sfide sociali sembrano aumentare, il pensiero di Franco Ferrarotti rimane un faro. La sua capacità di affrontare questioni complesse e di proporre soluzioni innovative è un’eredità che continuerà a influenzare le future generazioni di sociologi e cittadini consapevoli. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile, ma il suo impatto sulla sociologia italiana e sulla società rimarrà per sempre.

Antonella Romano

Sono una redattrice innamorata della Sicilia, e in particolare della mia Palermo. Fin da piccola, ho respirato l'aria vibrante di questa terra ricca di storia, cultura e tradizioni. Ogni vicolo di Palermo racconta storie antiche, e io non mi stanco mai di scoprirle e condividerle. Mi sono laureata in Lettere Moderne presso l'Università di Palermo, dove ho approfondito il mio amore per la scrittura e la narrazione. Dopo gli studi, ho avuto l'opportunità di collaborare con diverse testate giornalistiche e riviste locali, scrivendo articoli che esplorano le meraviglie artistiche, culinarie e naturalistiche della nostra isola. La mia vera passione, tuttavia, è raccontare la vita quotidiana della Sicilia e i suoi abitanti straordinari. Cerco di portare i lettori in un viaggio virtuale tra mercati colorati, spiagge dorate e festival affollati, sperando di trasmettere l'unicità e la bellezza di questa terra. Quando non sono dietro alla tastiera, mi piace camminare lungo la costa, visitare i mercati locali e assaporare piatti tradizionali cucinati con amore. Ogni giorno in Sicilia offre l'opportunità di scoprire qualcosa di nuovo e inaspettato, e non vedo l'ora di condividere queste esperienze con voi. Seguitemi nel mio viaggio attraverso la Sicilia, esplorando insieme cultura, sapori e tradizioni che rendono questa terra davvero speciale. Grazie per essere qui e per la vostra curiosità. Spero che attraverso le mie parole possiate innamorarvi della Sicilia tanto quanto lo sono io!

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