L’emergenza idrica in Sicilia sta raggiungendo livelli critici, in particolare per i cinque comuni dell’Ennese, che fanno affidamento quasi esclusivo sull’invaso dell’Ancipa per il loro approvvigionamento idrico. Questa situazione ha spinto i rappresentanti regionali a prendere misure decisive, inviando una nota congiunta a Enel Green Power e Sicilacque per sottolineare l’importanza di garantire l’acqua a questi comuni. La necessità di un intervento tempestivo è diventata evidente, considerando i gravi problemi di approvvigionamento idrico che stanno affrontando.
Le esigenze dei comuni ennese
Il coordinatore della cabina di regia sull’emergenza idrica, Salvatore Cocina, insieme al segretario dell’Autorità di bacino della Regione siciliana, Leonardo Santoro, ha messo in evidenza l’urgenza di destinare le risorse idriche dell’Ancipa in modo prioritario ai comuni di Troina, Cerami, Gagliano, Nicosia e Sperlinga. Questi comuni hanno espresso preoccupazione per il rischio imminente di esaurimento delle forniture idriche.
- Riduzione del prelievo: A partire dal 15 novembre, la cabina di regia aveva stabilito di limitare il prelievo a soli quattromila metri cubi al giorno.
- Prelievo eccessivo: Nonostante ciò, Siciliacque ha continuato a prelevare acqua oltre questo limite, causando una significativa diminuzione del volume residuo disponibile.
Questa situazione ha accentuato le preoccupazioni tra i sindaci, i quali temono un’imminente crisi idrica.
Le misure adottate
In un tentativo di affrontare la crisi, Enel ha dichiarato la necessità di mantenere un livello minimo di invaso di 218.000 metri cubi. Tuttavia, questa richiesta è stata interpretata dai sindaci come una potenziale cessazione dei prelievi, aumentando ulteriormente la loro ansia per il futuro delle forniture idriche. La nota congiunta di Cocina e Santoro chiede quindi all’Enel di rispettare le indicazioni fornite e garantire l’approvvigionamento idrico necessario.
La Protezione civile della Regione siciliana ha attivato un piano straordinario di distribuzione di acqua tramite autobotti, coinvolgendo diversi enti, tra cui il Corpo forestale e i vigili del fuoco. Inoltre, Siciliacque è stata incaricata di realizzare un bypass di emergenza per sostituire un tratto dell’acquedotto Blufi, attualmente in difficoltà a causa di perdite significative.
La protesta dei sindaci
La tensione è palpabile. Nella sede della Protezione civile di Palermo, i sindaci dei comuni dipendenti dall’Ancipa, accompagnati dal parlamentare regionale del PD Fabio Venezia, hanno manifestato il loro dissenso incatenandosi in segno di protesta. Questo gesto estremo ha messo in evidenza la gravità della situazione e la determinazione dei sindaci a difendere il diritto dei loro cittadini all’acqua. La protesta ha portato a scontri verbali tra i rappresentanti locali e il coordinatore della cabina di regia, evidenziando l’urgenza di una risposta adeguata da parte delle autorità competenti.
La crisi idrica in Sicilia, e in particolare la situazione dei comuni dell’Ennese, solleva interrogativi critici sulla gestione delle risorse idriche da parte di enti come Enel e Siciliacque. Le sfide del cambiamento climatico, la crescente domanda di acqua e la gestione inefficiente delle risorse naturali contribuiscono a una crisi che colpisce in modo sproporzionato le regioni più vulnerabili. È fondamentale che le autorità locali, regionali e nazionali collaborino per trovare soluzioni sostenibili e a lungo termine, affinché la popolazione possa accedere a un bene essenziale come l’acqua.
In questo contesto delicato, il dialogo tra i vari attori in gioco è cruciale. I sindaci richiedono un intervento immediato e misure pratiche per garantire la fornitura di acqua potabile, mentre le autorità regionali devono gestire le pressioni provenienti sia dai cittadini che dalle aziende coinvolte. Il futuro idrico dei comuni dell’Ennese dipende ora da una gestione più attenta e responsabile delle risorse, con l’obiettivo di evitare che situazioni simili si ripetano in futuro.