A 40 anni puoi già riconoscere i sintomi precoci dell’Alzheimer: è fondamentale comprenderli

Rilevare le avvisaglie dell’Alzheimer è la prima arma contro questa terribile malattia. Ecco tutti i campanelli d’allarme.  

L’Alzheimer è una malattia neurodegenerativa che colpisce ogni anno milioni di persone in tutto il mondo. Nell’immaginario collettivo è tradizionalmente associata agli anziani, ma alcuni recenti studi hanno dimostrato che i primi sintomi possono manifestarsi già intorno ai 40 anni. La capacità di riconoscere queste “spie” è cruciale per una diagnosi tempestiva e per mettere in atto strategie che possano rallentare il progredire della malattia.

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La perdita di memoria a breve termine è un classico sintomo dell’Alzheimer, ma non l’unico. (Arabonormannaunesco.it)

Nel caso dell’Alzheimer, come per molte altre patologie, una diagnosi tempestiva può fare un’enorme differenza nella vita del paziente e dei suoi familiari. Tra i segnali più classici c’è la perdita di memoria a breve termine. Se vi capita di dimenticare frequentemente informazioni “fresche”, come appuntamenti o liste della spesa, potrebbe essere utile monitorare la situazione con maggiore attenzione. Ma l’elenco delle avvisaglie da non sottovalutare è molto più lungo.

I segnali dell’Alzheimer precoce dalla A alla Z

Un sintomo precoce particolarmente significativo è la difficoltà nel pianificare attività o risolvere problemi. Chi inizia a mostrare segni di Alzheimer potrebbe trovare complicate attività che prima svolgeva senza alcuna difficoltà, dalla preparazione di una nota ricetta alla gestione di un bilancio familiare. La confusione spazio-temporale è un altro indicatore chiave. Perdere la cognizione del tempo, dimenticare dove ci si trova o come ci si è arrivati sono segnali da non sottovalutare. Anche i problemi a livello di linguaggio possono emergere precocemente: avere difficoltà a seguire o partecipare a una conversazione, o chiamare gli oggetti con nomi sbagliati, sono segni preoccupanti.

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Spesso i sintomi dell’Alzheimer sono percepiti da parenti, amici, colleghi e conoscenti prima che dalla persona direttamente interessata. (Arabonormannaunesco.it)

Anche cambiamenti di umore e di personalità, come l’aumento dell’ansia, della depressione o dell’irritabilità, possono essere associati all’Alzheimer. Spesso, queste alterazioni sono percepite prima da parenti, amici, colleghi e conoscenti più che dalla persona direttamente interessata. I casi di improvvisa perdita di spirito di iniziativa e di interesse per attività lavorative, sociali e ricreative sono altrettanti segnali sospetti.

Individuare tempestivamente i sintomi dell’Alzheimer, come accennato, consente di pianificare meglio il futuro, prendere decisioni informate sulla cura e adottare misure per rallentare la progressione della malattia. Interventi medici, terapie cognitive e cambiamenti nello stile di vita possono essere più efficaci se intrapresi nelle prime fasi della malattia. Inoltre, una diagnosi precoce offre la possibilità di partecipare a trial clinici capaci di contribuire all’avanzamento della ricerca e dei trattamenti sperimentali. Anche il supporto psicologico e sociale è fondamentale: poter contare su una rete di sostegno adeguata contribuisce a migliorare significativamente la qualità della vita delle persone affette da Alzheimer e delle loro famiglie.

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